Essere allergici all’ufficio non è una menzogna e non è colpa dello stress, della stanchezza o del sonno: la vera causa è la rinite. I sintomi di questa malattia sono molto comuni: starnuti, naso chiuso, naso che gocciola, lacrimazione degli occhi.
Avete presente le poltroncine in tessuto della propria scrivania? Bene, sono eccezionali contenitori di acari! Come se non bastasse, ad aggravare la situazione si aggiungono la presenza di muffe, la scarsa pulizia, la presenza di condense sulle finestre.
Le conseguenze sono allarmanti sia per i lavoratori, che starnutiscono ogni giorno, sia per i datori di lavoro: da un’indagine emerge una diminuzione della capacità produttiva addirittura del 30% per chi soffre di questa malattia strana!
Non bisogna, però, confondere l’allergia da ufficio con le allergie di primavera.
Quattro italiani su dieci soffrono di allergie primaverili. Causa scatenante: la comparsa dei primi pollini. Secondo un’indagine dell’ANIFA (Associazione Nazionale dell’Industria Farmaceutica dell’automedicazione) la fioritura delle piante rende la primavera la stagione dei raffreddori: gli starnuti colpiscano l’80% degli italiani, e per chi è vittima di allergie non c’è via di scampo.
Tenere sotto controllo il calendario della fioritura, riconoscere i principali sintomi di un’allergia ai pollini e seguire alcune semplici regole: ecco un decalogo di consigli per tenere a bada gli starnuti e godersi così l’arrivo della bella stagione.
IL CALENDARIO DEI POLLINI
I principali allergeni che si presentano nel periodo primaverile sono i pollini della Graminacee, della Parietaria, le Composite (ad esempio l’ambrosia), le Betullacee, le Oleacee e le Cupressacee.
GRAMINACEE: da aprile a giugno
PARIETARIA: da marzo ad ottobre
COMPOSITE o ASTERACEE: da luglio a settembre
BETULLACEE: da gennaio a maggio
OLEACEE: da maggio a giugno
CUPRESSACEE (Cipresso): da febbraio a fine marzo con possibili anticipi a gennaio o continuazioni fino ad aprile
Negli ultimi anni si registra un incremento dei soggetti che soffrono di pollinosi da cipresso, in particolare in Toscana, Puglia, Liguria, Umbria, Lazio e Campania. Questo tipo di allergia riguarda soprattutto i più piccoli: nel centro Italia si stima che un bambino su dieci sia allergico al cipresso.
Tra le principali cause l’aumento della sua coltivazione a scopi ornamentali o di rimboschimento.
Come si manifesta l’allergia ai pollini: i dieci sintomi da tenere d’occhio
1. Rinorrea acquosa
2. Congestione nasale
3. Bruciore e arrossamento delle congiuntive
4. Lacrimazione
5. Starnuti isolati o a salve
6. Prurito al palato, al naso e agli occhi
7. Tosse secca e stizzosa, spesso notturna, accompagnata da difficoltà di respiro e dai caratteristici sibili intratoracici propri dell’asma bronchiale
8. Riduzione dell’olfatto e del gusto
9. Insonnia, stanchezza, irrequietezza
10. Difficoltà di respiro e asma (nel 40% dei casi).
Ecco le regole per combattere l’allergia: