Benché il bel tempo e le temperature elevate ci facciano sentire ancora in estate, l’autunno è ormai alle porte: se la riapertura delle scuole di questa settimana non è bastata a convincerci, l’equinozio di domenica 23 segnerà inequivocabilmente l’inizio della mezza stagione fredda (se poi sarà fredda davvero, lo scopriremo vivendo).
Autunno, tempo di vendemmia e di castagne. Autunno, tempo di foglie che cambiano veste tingendosi di mille tonalità di arancione, giallo e rosso. Autunno, tempo di uffici nuovamente a pieno regime, di attività da concludere entro la fine dell’anno, di strade intasate dal traffico e dei primi sporadici “che fai a Capodanno?”. Ansia…
Siete anche voi fra quelle persone che, poco dopo la ripresa dell’attività lavorativa, si sentono già sopraffatte dagli impegni e dalle responsabilità? La risposta non vale se fate parte della categoria dei “pigroni cronici” e per sentirvi stressati vi basta dovervi alzare due volte di fila dal divano!
Sarà lo shock da rientro (dalle ferie), sarà l’effetto “cambio di stagione“, sarà la lista chilometrica delle cose di cui “se ne riparla a settembre” che si è abbattuta su di noi senza possibilità di appello… fatto sta che il periodo si sta già facendo critico.
Male.
Male non solo perché ansia e stress sono nocivi per la nostra salute, ci impediscono di vivere serenamente le nostre giornate e di instaurare rapporti costruttivi con gli altri. Male non solo perché il tic agli occhi purtroppo non è mai diventato di moda. Male anche e sopratutto perché lo stress è un efficientissimo disturbatore dell’attenzione e quando non si fa attenzione ci esponiamo ad un rischio. Peggio ancora se siamo di corsa. Cosa ci hanno ripetuto mamme e nonne per tutta la nostra infanzia? “Non correre che ti fai male!”. E infatti poi ci facevamo male perché tanto, è chiaro, correvamo lo stesso. Ma erano ferite che si curavano con un bacio o, al massimo, con un cerotto colorato. Peccato che quando “corriamo” sul lavoro, rischiamo incidenti che nemmeno il cerotto più sgargiante può risolvere. E allora facciamocele risuonare in testa quelle voci perdute nella memoria e cerchiamo di ascoltarle adesso!
Quando lo stress si presenta, fronteggiamolo con un approccio diverso. Invece di diventare freneticamente (e casualmente) operativi, prendiamoci un attimo per valutare la situazione, programmare il lavoro in modo da gestire al meglio il tempo e prendiamoci l’impegno (prima di tutto verso noi stessi) di essere onesti: se la mole di lavoro è eccessiva, meglio confrontarsi con i colleghi o i superiori e trovare insieme una soluzione costruttiva per tutti. Anche se si ricoprono incarichi a basso rischio (ad esempio, lavorando in ufficio), quando non si agisce serenamente si rischia di commettere errori, aumentando la propria frustrazione e diminuendo la produttività del gruppo.
Imparare a riconoscere i primi sintomi di stress e a convertire quelle energie negative in carburante per operare al meglio, permette di trascorrere giornate molto più salutari, efficienti e, soprattutto, felici.
Facciamo subito una prova! Come reagite se vi chiediamo “cosa fate a Capodanno”?