Dal 31 dicembre 2016 entrerà in vigore la Direttiva (UE) 2016/2284 del Parlamento Europeo e del Consiglio, riguardante la riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici.
Al fine di raggiungere livelli di qualità dell’aria che non comportino significativi impatti negativi e rischi significativi per la salute umana e l’ambiente, la presente direttiva stabilisce gli impegni di riduzione delle emissioni per le emissioni atmosferiche antropogeniche degli Stati membri di biossido di zolfo (SO2), ossidi di azoto (NOx), composti organici volatili non metanici (COVNM), ammoniaca (NH3), e particolato fine (PM2,5) e impone l’elaborazione, l’adozione e l’attuazione di programmi nazionali di controllo dell’inquinamento atmosferico e il monitoraggio e la comunicazione in merito ai suddetti inquinanti e agli altri inquinanti indicati all’allegato I e ai loro effetti.
La direttiva si applica alle emissioni delle sostanze inquinanti (indicate nell’Allegato I ) provenienti da tutte le fonti presenti nel territorio degli Stati membri, nelle loro zone economiche esclusive e nelle zone di controllo dell’inquinamento.
I limiti di esposizione sono indicati nell’Allegato II (Tabella A e B), fissati per gli anni dal 2020 al 2029 conformemente agli impegni nazionali di riduzione delle emissioni, e dal 2030 in poi con percentuali di riduzione più alte.
Nella seguente tabella sono indicate le percentuali riferite all’Italia:
Sostanza inquinante |
Riduzione delle emissioni rispetto al 2005 |
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Per qualsiasi anno dal 2020 al 2029 |
Per qualsiasi anno a partire dal 2030 |
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Ossido di azoto (NOx) | 40% | 65% |
Biossido di zolfo (SO2) | 35% | 71% |
Composti organici volatili non metanici (COVNM) | 35% | 46% |
Ammoniaca (NH3) | 5% | 16% |
Particolato fine (PM2,5) | 10% | 40% |