Dal primo gennaio in Francia è stato riconosciuto ai lavoratori il diritto alla disconnessione.
La norma, contenuta nella nuova legge introdotta dal Ministro del Lavoro francese, impone alle aziende con più di 50 dipendenti di negoziare con i lavoratori il diritto a non rispondere a mail e telefonate al di fuori degli orari di lavoro.
L’avanzamento tecnologico consente ai lavoratori di essere sempre connessi. Con questa nuova legge è stata garantita una vita “offline” ai lavoratori oltralpe, fissando il principio della non-reperibilità.
Anche negli altri paesi europei questo tema è già stato affrontato. Per esempio all’interno della Wolkswagen le comunicazioni verso cellulari aziendali sono sospese tra le 18:15 e le 07 del mattino.
Vista l’evoluzione tecnologica, e quindi l’evoluzione dei modi e dei luoghi di lavoro, questo è un tema da non sottovalutare, in quanto l’ufficio non può essere considerato più come un luogo fisso.
Ai lavoratori i quali sia stata riconosciuta autonomia e flessibilità rispetto ai propri orari di lavoro, il diritto alla disconnessione, rappresenta uno strumento utile per tutelare la propria salute mentale e fisica.
Ad oggi nel nostro paese non c’è una norma specifica che tuteli la salvaguardia del tempo libero del lavoratore. E’ però all’esame del Parlamento il cosiddetto Jobs Act del lavoro autonomo e dello smart working. Nel testo di legge si riconosce espressamente il diritto alla disconnessione, ma nel “rispetto degli obiettivi concordati”.
Ciò lascia libertà alle aziende e ai dipendenti di stabilire in maniera autonoma, o tramite contrattazione collettiva nel caso di grandi aziende, le regole e le fasce di tempo libero dalla connessione con l’ufficio.