Per DPI si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciare la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo (art.74 D.Lgs.81/2008). Tale dispositivi devono essere manutentati e, riguardo a tali manutenzioni, si fa riferimento al Capo II del Titolo III del testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro in cui si precisano chiaramente gli obblighi del datore di lavoro in merito alla scelta e alle condizioni di utilizzo dei DPI.
Il datore di lavoro deve mantenere in efficienza i DPI e assicurarne le condizioni di igiene, tramite la manutenzione, le riparazioni e le sostituzioni necessarie oltreché le eventuali indicazioni fornite dal fabbricante (art.77 comma 4).
Quindi i DPI devono:
Appare perciò chiaro che i dispositivi devono essere mantenuti in stato di efficienza anche attraverso specifiche procedure e processi controllati.
Volendo schematizzare la corretta procedura di controllo e conseguente manutenzione dei dispositivi di protezione individuale si hanno i seguenti punti:
Per concludere con la classica “pillola di saggezza”:
Il datore di lavoro deve fornire DPI (corretti) al lavoratore e deve assicurarsi che questi siano sempre efficienti e ben manutentati. Da parte sua il lavoratore deve esporre al datore di lavoro gli eventuali problemi legati ai DPI in modo da avere un approccio partecipativo, attivo e propositivo all’interno dell’intero sistema che pone al proprio vertice il tema della salute e sicurezza dei lavoratori dell’Azienda.