Continuano i nostri approfondimenti circa l’attività lavorativa sedentaria, con particolare riferimento al lavoro di ufficio.
Sono sempre di più gli studi che dimostrano che l’attività sedentaria, in uno spazio ristretto e con le gambe accavallate espone al rischio di trombosi delle vene delle gambe.
Cos’è una trombosi? E’ la formazione di un trombo, ovvero una piccola quantità di sangue si coagula all’interno di una vena e aderisce alla sua parete. Questa occlusione può ridurre o ostruire la cavità venosa impedendo il normale flusso del sangue.
Durante l’attività sedentaria prolungata la velocità del sangue rallenta sensibilmente ai polpacci e alle cosce questo rallentamento può ‘confondere’ il sistema della coagulazione del sangue che si attiva in modo improprio e da liquido si addensa fino a formare un coagulo. Una volta formatosi il trombo può sciogliersi da solo oppure estendersi all’interno del vaso fino ad ostruirlo in parte o completamente impedendo, così, la normale circolazione del sangue. Se il trombo si forma in organi nobili, come il cuore o il cervello, provoca danni importanti, come l’infarto o l’ictus, quando si forma nelle gambe, può provocare gonfiore, dolore, rossore, crampi. Se si frammenta può provocare un’embolia polmonare, che può essere una patologia gravissima, spesso mortale se non viene riconosciuta. In ogni caso è importante sapere che la trombosi non è mai provocata da una sola causa, ma aumenta l’esposizione al rischio per persone diabetiche, sovrapprezzo, donne in gravidanza, uso di pillole anticoncezionali, fumo, vene varicose.
Per quanto i sintomi della trombosi dipendano dall’importanza del vaso che viene colpito e da quanto è grande il trombo che si forma
e il trombo non occlude un vaso principale o se non lo occlude completamente, i sintomi possono essere molto sfumati o addirittura impercettibili. Comunque, devono destare sospetto:
Se si manifestano il mio consiglio è di recarsi dal medico che, in base ai sintomi, ai fattori di rischio e alla storia personale e famigliare della persona, potrà sospettare una trombosi e richiedere un ecocolordoppler per confermare la diagnosi e impostare un terapia corretta
Quali sono le buone prassi per ridurre l’esposizione al rischio:
Fonti:
www.humanitasalute.it
www.saniforma.it