Un’ etichetta intelligente è la novità in campo alimentare per dimostrare il percorso dell’alimento fresco all’interno della catena del freddo. Il tutto grazie ad un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano che mentre stava effettuando studi chimici si è trovato di fronte ad un risultato interessante per la tutela dei distributori e dei consumatori di alimenti.
Il fenomeno si basa sul passaggio di un pigmento organico da incolore a blu scuro in funzione dell’aumento di temperatura, quindi un principio termo-cromico.
In pratica il pigmento, posto su una pellicola di silice porosa sulla confezione dell’alimento, permetterà all’etichetta di assumere un colore trasparente se la temperatura di conservazione rimane entro i +4 °C, mentre se l’alimento è esposto a una temperatura superiore, fino a +9 °C per non più di 30 minuti, l’etichetta assumerà rapidamente un colore blu chiaro. Se invece l’alimento rimane per 3 ore a temperatura ambiente l’etichetta assumerà un colore blu scuro. La colorazione è ovviamente irreversibile in modo da mostrare al distributore o al consumatore qual è stata la temperatura lungo tutta la filiera dell’alimento fresco (latte, yogurt, formaggi).
Questa scoperta permetterà di realizzare delle etichette intelligenti che cambiano colore con l’aumento della temperatura consentendo di monitorare ogni step del processo di conservazione e trasporto dell’alimento stesso alle temperature imposte dalla normativa, “Pacchetto igiene” e D.P.R. 327/1980.
La nuova etichetta termo-cromica potrebbe costituire un modo per far entrare il consumatore con un ruolo sempre più fondamentale all’interno della cultura della prevenzione in campo alimentare in quanto spesso si ritrova ad acquistare alimenti di cui conosce la temperatura istantanea ma non quella di trasporto o di conservazione nel magazzino. Ricordiamo con l’occasione che ogni attività alimentare, secondo i principi dell’HACCP e gli obblighi delle normative comunitarie, è tenuta alla registrazione e alla tenuta della documentazione in materia alimentare e quindi anche al controllo delle temperature delle proprie attrezzature per la conservazione degli alimenti.
Tuttavia, come esprimono gli stessi ricercatori che hanno lanciato l’etichetta intelligente, è opportuno mettere in atto inchiostri tali da non trasferire sostanze indesiderate e di conseguenza recare un danno all’alimento stesso.
Il nostro augurio è quello che l’innovazione apportata con questi nuovi studi possa essere al più presto visibile nei supermercati o negli esercizi di vendita di alimenti freschi etichettati a garanzia di un prodotto alimentare sicuro e con l’obiettivo di rendere il consumatore operatore attivo della prevenzione e della sicurezza alimentare e non solo spettatore.