In caso di accadimento di un evento critico (leggi anche: “Incendi nei luoghi di lavoro: le 10 cause più comuni e come prevenirle” e “Rischio idrogeologico: cosa fare?“) la presenza di un efficace impianto d’illuminazione di sicurezza, rappresenta un presidio fondamentale per la tutela e la salvezza degli occupanti e la sicurezza dei soccorritori.
In tale circostanza vi è serio pericolo per l’incolumità delle persone, già disorientate per quanto accaduto, anche perché non c’è niente che possa generare il panico come il buio improvviso in presenza di un pericolo (leggi anche: “Le uscite di emergenza”).
La sicurezza antincendio è ad oggi regolata dal Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 e dal Decreto Legislativo n.81 del 9 aprile 2008. Molti sanno cos’è un’illuminazione di emergenza ma nella realtà pochi sanno dove va collocata; magari è una nozione facilmente intuibile ma non sempre è così intrinseca nel sapere di ognuno (Leggi anche: “Requisiti degli ambienti di lavoro”).
Quando si parla di illuminazione di emergenza occorre fare una distinzione tra illuminazione di riserva e illuminazione di sicurezza. La prima ha il compito di restare accesa in caso di black out garantendo un’illuminazione adeguata a terminare l’attività svolta, la seconda invece serve ad individuare le vie di evacuazione (leggi anche: “Il maniglione antipanico”).
Per i più scettici all’inserimento di un’illuminazione di emergenza efficace ed efficiente si ricorda che esistono illuminazioni di emergenza per tutte le necessità e anche per tutti i gusti: inserite all’interno dell’impianto elettrico oppure a batteria, a LED o vecchio stile, di forme classiche o design più articolati.
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