L’infortunio sul lavoro è quel demone che ogni giorno tormenta i lavoratori italiani e del mondo, e che da sempre combattiamo ma che difficilmente riusciremo mai a sconfiggere del tutto.
Difatti, sebbene in diminuzione rispetto agli anni precedenti, solo nel 2021 in Italia si sono verificati 1.221 infortuni mortali sul lavoro, poco più di 3 morti ogni giorno, di vite distrutte e di famiglie spezzate.
Nel primo semestre del 2022 l’Inail ha registrato un aumento del +43,3% rispetto allo stesso dato dell’anno precedente. Incremento costante per ogni fascia coinvolta: uomini e donne, nord Italia e sud Italia, lavoratori italiani e extracomunitari ecc.
Questi dati ci spaventano molto e lo possiamo vedere con i nostri occhi, l’attenzione mediatica su questi eventi si è fatta molto più forte ultimamente, sia per sensibilizzare sul tema, sia perché effettivamente i casi sono in allarmante aumento.
Le cadute o scivolamenti: questa tipologia d’infortunio ha il triste primato di essere la più diffusa. Molto spesso causati da scivolamento su ghiaccio, liquidi o terreno sdrucciolevole, questi incidenti sono in genere molto pericolosi, specialmente se si lavora ad alta quota.
Proprio in questo mese si è verificato un tristissimo incidente di un operaio 45enne caduto da un’altezza di circa 6 metri mentre lavorava su un’impalcatura, l’uomo adesso è in stato grave ed ha riportato diverse fratture.
Nei casi in cui i lavori temporanei in quota debbano essere eseguiti in luoghi non adatti allo scopo è necessario scegliere le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, in conformità ai seguenti criteri a prescindere dalla modalità specifica dell’incidente:
Per informazioni e consulenza sulla valutazione del rischio per i lavori ad alta quota e le misure di prevenzioni e protezioni:
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Articolo di Lorenzo Pieraccini