Mal di schiena, dolore al collo, irrigidimento delle spalle. A chi non è capitato di accusare disturbi di questo tipo dopo una lunga giornata di lavoro? Le attività che svolgiamo professionalmente richiedono quasi sempre di compiere movimenti ripetitivi oppure di mantenere la stessa posizione per molte ore di fila. Questo porta a conseguenti fastidi a livello di articolazioni e apparato muscolare.
Sono proprio i disturbi muscoloscheletrici (DMS) a costituire la maggior parte delle patologie professionali denunciate in Italia. Questo tipo di disturbi hanno degenerazioni che possono portare – fra gli altri – a casi di lordosi o ernie. Eppure basterebbero pochi accorgimenti per aver cura di sé e del proprio benessere. Mantenere una postura di lavoro corretta, con posizioni neutre che consentano il naturale allineamento delle articolazioni, spesso è sufficiente a prevenire disagi di questo tipo.
Molto consigliati sono anche esercizi posturali specifici: prendersi una pausa ogni tanto e compiere dei semplici movimenti può aiutare il nostro corpo a rilassare quelle parti che sentiamo più tese e rigide, regalandoci sollievo.
Il trattamento dei dolori a carico di collo e schiena dovute al mantenimento di posture scorrette o all’esecuzione di movimenti dannosi può essere affrontato tramite il metodo McKenzie, messo a punto dal celebre fisioterapista neozelandese Robin McKenzie. Tale metodologia mira a rendere il paziente del tutto autonomo, fornendo un programma di auto-trattamento completo.
Certo non tutte le professioni comportano lo stesso livello di sollecitazioni: il sollevamento manuale di carichi pesanti, ad esempio, provoca senz’altro uno stress maggiore rispetto al lavoro di ufficio davanti a un computer. Ecco perché è importante che la salute e la sicurezza si concretizzi anche in questo caso, come in tutti gli altri, in attività di prevenzione cucite su misura sullo specifico settore e luogo di lavoro: durante i corsi per videoterminalisti, ad esempio, i formatori di Sfera Ingegneria illustrano determinati esercizi posturali, facendo provare i partecipanti.
Non bisogna dimenticare, comunque, che la cura del nostro benessere è prima di tutto responsabilità di ognuno noi. E chissà… magari la prossima volta che ci alzeremo per prenderci un caffè, ci ricorderemo di approfittarne pure per fare qualche esercizio di rilassamento posturale!
Perché non iniziare subito?