TECNOLOGIA A SERVIZIO DELLA SICUREZZA

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Con la diffusione di nuove tecnologie, e sempre più di uso comune, non sono solamente insorte nuove problematiche ma l’ingegno umano ha fatto si che alcuni di questi strumenti coadiuvassero la gestione di alcune grandi opere cantieristiche e la sicurezza a queste connesse.

Un convegno organizzato dal Dipartimento di Prevenzione dell’ Azienda sanitaria di Firenze e dai Dipartimenti di Statistica, Informatica, Applicazioni e di Ingegneria dell’Informazione dell’ Università degli Studi di Firenze,  si è proposto in particolare di rendere evidenti al pubblico di operatori le conclusioni di due progetti finanziati dalla Regione Toscana.

Parliamo in primis di un progetto realizzato in due cantieri per la realizzazione di grandi opere infrastrutturali: la variante di valico autostradale Firenze-Bologna, con l’ampliamento della terza corsia nel tratto Barberino-Incisa, e il nodo ferroviario di Firenze con l’attraversamento della città da parte della linea ad alta velocità.

Il progetto ha dunque previsto lo sviluppo e la gestione dell’osservatorio attivato dalle regioni Emilia Romagna e Toscana per monitorare il fenomeno infortunistico nonché l’attività dei servizi di vigilanza delle regioni stesse, legato alla realizzazione della tratta ad alta velocità ferroviaria ed il cui utilizzo è stato esteso ad altre grandi opere del territorio regionale. Questo prevede lo sviluppo e il mantenimento del software per la gestione dati infortuni ed attività degli organi di vigilanza; sviluppo ed ampliamento del sito web infomonitor; sviluppo ed ampliamento del software Open Risk relativo alla definizione dei profili di rischio per gli addetti alle grandi opere infrastrutturali.

Un progetto che ha come obiettivo l’individuazione di nuovi approcci e tecnologie per la riduzione dei rischi per gli operatori in cantiere e che prevede, ad esempio la rilevazione del pericolo in real-time: applicazione delle soluzioni di sicurezza attiva basati su tecnologia RFID attiva (Radio Frequency Identification); l’analisi del pericolo potenziale: (near miss); l’implementazione di strumenti per l’ottimizzazione delle condizioni di sicurezza in area operativa.

La rapida diffusione delle nuove tecnologie wireless e microelettroniche hanno prodotto cambiamenti radicali nell’ organizzazione e nello svolgimento del lavoro e significativi riflessi sulla efficienza e produttività.

Soffermiamoci su altri aspetti correlati alle nuove tecnologie:

– RADAR: è usato per applicazioni militari e civili; rivela la presenza di ‘bersagli’ all’interno dell’area di copertura e ne misura i parametri cinematici (distanza, velocità, posizione angolare);

– Laser Systems: funziona come il radar ma utilizza radiazione ottica;

– Radio Frequency Identification (RFId): “è usata per applicazioni del tipo: asset traking, inventory management, indoor localization, on-site security, Building Integration Modelling (BIM); utilizza la tecnologia wireless a risponditore o beacon, con TAG che comunicano con uno o più READER;

– Ultra Wide Band (UWB): utilizza impulsi strettissimi (bande di frequenza larghissime) per misurare il tempo di volo READER –TAG – READER e quindi il parametro distanza; Occupa una banda molto ampia (4 – 8 GHz) ma lavora con potenze bassissime (<1mW);

– Computer Vision Technology: similmente alla tecnologia RADAR permette di tracciare persone e cose all’interno del sito; la visione stereoscopica permette una localizzazione tridimensionale; l’uso di marker da piazzare sui soggetti permette di incrementare l’accuratezza.

Tutto ciò per rendere sempre più sicuro il lavoro e il mondo in cui operiamo.

 

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