La postazione del videoterminalista, o comunque di tutti coloro che lavorano con un computer, è sin dal D.Lgs.626/94 rappresentata da una scrivania, una poltrona regolabile e su 5 razze e tutti i supporti informatici utili al lavoro (hardware, tastiera, mouse, videoterminale, stampante, telefono, etc.).
Nel D.Lgs.81/08 viene ribadito il diritto del videoterminalista (lavoratore che utilizza, in modo sistematico e abituale, un videoterminale per almeno 20 ore settimanale) che comporta una pausa di 15 minuti ogni 2 ore di lavoro, in assenza di disposizioni contrattuali specifiche. La pausa è intesa come interruzione dall’uso del videoterminale, ovvero il lavoratore potrà svolgere altre attività, ma distogliendo lo sguardo dal videoterminale e potendo passare dalla postura seduta alla postura assisa.
In questo articolo vogliamo dedicarci alle problematiche di natura ergonomica ed in particolare della postura, tralasciando le altre potenziali tecnopatie connesse all’attività del videoterminalista.
La postura seduta, se protratta nel tempo e abitudinale, comporta una serie di complicazioni alla salute della persona:
Dato che il datore di lavoro è tenuto ad adottare tutte le misure di prevenzione e protezione atte a ridurre al minimo i rischi, ove non sia possibile eliminarli, ecco che possono essere presi in considerazione gli studi medici che suggeriscono di LAVORARE IN PIEDI!
Gli studi si sono concentrati negli Stati Uniti, dove ormai sta prendendo sempre più piede lo “standing desk” e il “treadmill desk”. Una nuova mania o un ottimo rimedio per la nostra salute?
Alcuni studi sostengono che l’attività sportiva (palestra, jogging, etc) pare fornire benefici irrilevanti se preceduta o seguita da una 8 ore di attività lavorativa con postura assisa (fonte Economist).
Altri studi, condotti da Emma Wilmot, attestano che gli individui più sedentari hanno un rischio doppio di sviluppare il diabete, ancora un rischio doppio di morire di infarto e ancora maggiore di sviluppare una malattia cardiovascolare. E’ dimostrato, inoltre, che lavorare in piedi:
Come fare a lavorare in piedi facendo attività con un videoterminale?
Proliferano sempre di più sul mercato gli “standing desk” (omettiamo per scelta i “treadmill desk”, ovvero scrivanie dotate di tapiroulant); essi sono scrivanie rialzate che consentono di:
Ma è vero che lavorando sempre in piedi si ottengano soltano benefici?
Se da un lato aumentano sempre di più gli studi che demonizzano l’attività sedentaria, è anche vero che dall’altro lato lavorare sempre in piedi comporta altri tipi di controindicazioni:
Esiste quindi una soluzione?
A nostro giudizioni, nell’ambito della valutazione dei rischi, la migliore misura di prevenzione per i disturbi da postura, sia essa eretta che assisa, è l’alternanza delle posture stesse; è infatti la singola postura (eretta o assisa) che, protratta nel tempo, comporta disturbi di diversa natura!
Nell’organizzare l’attività del videoterminalista è consigliabile prevedere che passi più tempo in piedi (max 90-120 minuti), magari attrezzando la sua postazione di lavoro con uno “standing desk”, prevedendo però attività anche da seduto (15-20 minuti). In sostanza dovremmo prendere per buoni i cicli di lavoro disposti dal D.Lgs.81/08, invertendone la postura.