LAVORI ALL’APERTO: RADIAZIONI OTTICHE NATURALI

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Il Capo V del Titolo VIII tratta della protezione dei lavoratori dai rischi fisici associati all’esposizione alle Radiazioni Ottiche di origine artificiale, e a questo argomento sono esclusivamente dedicati gli approfondimenti proposti a seguito.

L’esplicita esclusione delle radiazioni ottiche naturali dal Capo V lascia un vuoto nell’impianto normativo, soprattutto considerando che la radiazione solare è nel gruppo dei cancerogeni certi per l’uomo indicati dalla IARC – International Agency for Research on Cancer.

Pur prendendo atto delle diverse priorità che il legislatore europeo ha assegnato alle varie fonti di rischio, si segnala che l’art.28 impone la valutazione di “…tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori…”.

In sostanza quindi, in tutti quei casi nei quali il processo lavorativo o la mansione comportino una significativa esposizione del lavoratore alla radiazione solare, si dovrà effettuare una valutazione dei rischi specifica (da intendersi come processo finalizzato ad individuare le adeguate misure di prevenzione e a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza), anche perché gli effetti di questo rischio sono ormai scientificamente noti da tempo.

Per la valutazione del rischio da radiazioni ottiche naturali ci si può riferire alle indicazioni generali fornite al

Capo I del Titolo VIII del DLgs.81/2008 – Disposizioni generali” ed alla norma UNI EN 14255-3:2008.

Le più autorevoli organizzazioni internazionali (ICNIRP, ILO, WHO) e nazionali (Istituto Superiore si Sanità) preposte alla tutela della salute e della sicurezza  e gli  studi epidemiologici  condotti in ambito internazionale concordano nel considerare la radiazione ultravioletta solare  un rischio di natura professionale per tutti i lavoratori che lavorano all’aperto (lavoratori outdoor) elencati a titolo indicativo- nelle tabelle 1 e 2, da valutare e prevenire  alla stregua di tutti gli altri rischi (chimici, fisici, biologici) presenti nell’ambiente di lavoro. In particolare per tali lavoratori sono da tempo individuate  e caratterizzate molte patologie fotoindotte,  i cui organi bersaglio sono pelle ed  occhi.

La principale patologia fotoindotta è senz’altro il cancro della pelle.

Tab. 1a Elenco delle attività che possono comportare elevato rischio di esposizione a radiazione UV solare

 

Lavorazioni agricolo-forestali Floricoltura – Giardinaggio Bagnini Istruttori di sport all’aperto
Edilizia e Cantieristica stradale-ferroviaria-navale Lavorazioni in cave e miniere a cielo aperto Pesca e Lavori a bordo di imbarcazioni, ormeggiatori, attività portuali Addetti alle attività di ricerca e stoccaggio idrocarburi liquidi e gassosi nel territorio, nel mare e nelle piattaforme continentali

 

Tab. 1b Elenco delle attività che possono comportare rischio di esposizione a radiazione UV solare

 

Parcheggiatori Operatori ecologici-netturbini Addetti a lavorazioni all’aperto o in piazzali Manutenzioni linee elettriche ed idrauliche esterne
Rifornimento carburante: stradale-aeroportuale Portalettere- recapito spedizioni Polizia municipale-Forze ordine-militari Manutenzioni  piscine

 

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