Lavoro nelle vigne: rischio biomeccanico e come prevenirlo

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I lavori nei vigneti non si fermano mai. Anno dopo anno tutto si ripete allo stesso modo: i mesi da marzo a ottobre vivono le fasi più intense di questo ciclo, a cui segue il periodo di riposo da novembre a febbraio. Proprio per questo bisogna stare attenti ai diversi rischi correlati a questo tipo di lavoro per capire come prevenirli.

Ad agosto inizia la vendemmia, che può continuare fino a ottobre: è il culmine dei lavori nel vigneto, il momento di raccogliere i frutti di tutta la fatica spesa nei mesi precedenti. La vendemmia può essere meccanica o manuale e, in quest’ultimo caso, sono sempre le cesoie essere lo strumento perfetto per recidere il peduncolo dei grappoli.

Nella vendemmia manuale, l’operatore procede alla raccolta dei grappoli attraverso l’utilizzo delle cesoie e li deposita in appositi secchi appoggiati sul terreno. Nell’eseguire questo tipo di attività l’operatore è esposto al rischio di movimenti ripetitivi, movimentazione manuale dei carichi, clima severo caldo, attività faticose e insudicianti, rischio biologico e rischio d’investimento.

Solitamente vi è chi è addetto alla sola raccolta dei grappoli e chi alla guida del trattore con carrello al seguito. Chi raccoglie i grappoli, provvede a spostare lungo il filare un secchio dove li deposita una volta raccolti, mentre il trattorista provvede anche al trasporto manuale dei secchi pieni dal filare al carrello e provvede a svuotarli in quest’ultimo.

Nella vendemmia meccanicai rischi sono principalmente legati all’utilizzo di attrezzature, mentre sono pressoché assenti quelli legati alla movimentazione manuale dei carichi o movimenti ripetitivi. 

Ogni attività lavorativa che comporta attività manuali, siano queste di trasporto, traino, spinta, piuttosto che ripetitività di azioni, necessita di essere valutata per prevenire eventuali malattie professionali principalmente a carico della colonna vertebrale ma anche a carico delle articolazioni, dei muscoli o, nel caso di movimenti ripetitivi, di patologie osteoarticolari piuttosto che tendinee e muscolari.

Effettuare dei corsi di formazione per informare sui rischi legati a questa attività è già un primo passo per informare i lavoratori sui corretti movimenti da eseguire e regole da seguire.

In caso di dubbio, nell’ottica di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, prima di rischiare danni fisici che possono verificarsi oltre che nel lungo periodo anche nell’immediato, può essere sufficiente:

  • effettuare alcune pause in caso di movimenti ripetitivi, 
  • chiedere il supporto di un collega per la movimentazione di carichi pesanti o ingombranti, 
  • procedere all’acquisto di apparecchi di sollevamento e/o trasporto. 

Per conoscere i rischi legati alla frequenza dei movimenti, alla movimentazione manuale dei carichi ed eventuali valutazioni da effettuare per individuare le misure necessarie a eliminare o ridurre questi rischi:

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Articolo di Lorenzo Pieraccini

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