Secondo la Direttiva 2001/81/CE, conosciuta come NEC (National Emission Ceilings), gli stati membri dell’Unione europea devono arrivare a non superare i limiti nazionali relativamente a quattro inquinanti atmosferici: gli ossidi di azoto, il biossido di zolfo, l’ammoniaca e i composti organici volatili non metanici.
La Direttiva richiede un rendiconto annuale agli Stati Membri che hanno aderito sulle emissioni dei quattro inquinanti dell’aria.
E’ da poco uscito il nuovo rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente che analizza i progressi compiuti nell’attuazione della direttiva sui limiti delle emissioni in atmosfera e identifica vari paesi virtuosi tra cui l’Italia.
Il nuovo report dell’Agenzia europea presenta gli ultimi dati preliminari sulle emissioni trasmessi dagli Stati membri relativamente al 2014, nonché i dati definitivi relativi agli anni precedenti (2010-2013). Viene, inoltre, presentato il progresso dell’Unione europea nel soddisfare i suoi limiti aggregati, come specificato nella Direttiva.
In Europa viene registrato un numero maggiore di superamenti relativamente alle emissioni di ammoniaca e ossidi di azoto; questo perché le emissioni di tali inquinanti provengono da due settori particolarmente importanti e critici dal punto di vista ambientale: il settore dei trasporti e il settore dell’agricoltura.
Le emissioni derivanti dal trasporto su strada contribuiscono per circa il 40% al totale delle emissioni dei 28 Stato membri dell’Unione Europea costituendo uno dei motivi principali per il gran numero di superamenti di ossidi di azoto registrati già a partire dal 2010. Originariamente era stata prevista una riduzione maggiore di questo inquinante proveniente dal settore trasporti: previsione non attesa in parte perché il trasporto è cresciuto più del previsto e in parte a causa della più grande crescita dei veicoli diesel che producono emissioni di ossidi di azoto superiori a quelle dei veicoli a benzina.
Per quanto riguarda l’ammoniaca, circa il 94% delle emissioni di questo inquinante derivano dall’agricoltura, principalmente dalla gestione delle deiezioni animali e dall’uso di fertilizzanti. Le emissioni di ammoniaca sono diminuite dal 1990: sempre meno rispetto agli altri inquinanti disciplinati dalla direttiva NEC, principalmente per il numero crescente di strutture operanti in campo zootecnico che non hanno ancora adottato misure e/o tecnologie atte a limitare le emissioni.