MA UN LAVORATORE PUO’ ESSERE SANZIONATO?

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In ogni luogo di lavoro tutti i soggetti rivestono un ruolo fondamentale e di responsabilità, sia che si tratti di raggiungere gli obiettivi economici aziendali sia per quanto riguarda la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. In entrambi i casi, in modo diverso ma in pari misura, contribuiscono alla crescita aziendale.

Sebbene la responsabilità in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro sia, dal punto di vista sanzionatorio, proporzionale al ruolo che si ha (datore di lavoro, dirigente, preposto, lavoratori, ecc.), resta il fatto che non esclude nessuno.

Ciascun lavoratore ha il compito di prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, in quanto su di esse possono ricadere gli effetti delle sue azioni od omissioni.

Ecco quindi i principali obblighi dei lavoratori definiti dal D.lgs. 81/2008.

  • osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;
  • utilizzare correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli utensili, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e le altre attrezzature di lavoro, nonché i dispositivi di sicurezza;
  • utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione  (leggi anche “Quando il lavoratore si rifiuta di usare i DPI“)
  • segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dispositivi, nonché le altre eventuali condizioni di pericolo di cui vengono a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle loro competenze e possibilità, per eliminare tali deficienze o pericoli, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
  • non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo;
  • non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza o che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;
  • sottoporsi ai controlli sanitari previsti nei loro confronti;
  • contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento di tutti gli obblighi imposti dall’autorità competente o comunque necessari per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori durante il lavoro.

Ad ogni omissione di responsabilità e inadempienza agli obblighi corrisponde una sanzione che di norma, per quanto riguarda i lavoratori, è di tipo pecuniario (sono previste in realtà anche pene detentive ma nella pratica assolutamente inattese) che va da un minimo di 50 fino ad un massimo di 650 Euro di ammenda nei casi di infrazioni più gravi (art. 59 del D.lgs. 81/2008).

Gli obblighi dei lavoratori risultano condizionati dalla sussistenza di presupposti necessari indispensabili al loro adempimento, quali:

Come detto, maggiore è il grado gerarchico in azienda e maggiore è la responsabilità per la sicurezza dei lavoratori. È facile quindi comprendere perché sia proprio il datore di lavoro il primo a dover rispondere di eventuali problemi. Anche ai preposti viene richiesto di prestare una cura particolare alla tutela dei colleghi (leggi anche “Preposti e datore di lavoro: facciamo chiarezza“), così come – ovviamente – a RSPP e RLS, rispettivamente Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione, e Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza (leggi anche “RLS e responsabilità giuridiche“).
Nella realtà odierna non si sono verificati molti casi in cui fosse un lavoratore ad incorrere nelle sanzioni detentive ed economiche previste dall’art 59 del D.lg. 81/08 in quanto, generalmente, si procede a segnalazioni o richiami ufficiali. Storia a sé fanno l’omissione o la manomissione che provocano un incidente o un infortunio: in tali casi l’istruttoria che automaticamente ne deriva può ragionevolmente portare all’applicazione della pena prevista.

Leggi anche “Salute e sicurezza: sanzioni più salate” o “I costi della non sicurezza“.

Sviluppare una buona cultura della sicurezza in azienda è il primo impegno a cui datore di lavoro e manager si dovrebbero dedicare. La sicurezza non significa soltanto non farsi male (o peggio), significa stare bene in tutti i sensi e in tutti i modo sul proprio luogo di lavoro, fisicamente e mentalmente. Significa non ammalarsi di stress, avere buone relazioni con i colleghi, avere cura di se stessi e del team.

Come tecnici e formatori ci impegniamo a progettare per la tua azienda un ambiente di lavoro dove tutti i rischi siano attentamente valutati, studiati e mitigati; a organizzare corsi di formazione che lavorino prima di tutto sui perché che stanno alla base di comportamenti poco responsabili; in definitiva, facciamo tutto quello che ti serve per evitare di incorrere in sanzioni e al tempo stesso facciamo in modo che la preoccupazione di incorrere in sanzioni non sia più la ragione principale che allontana te e la tua squadra da atteggiamenti pericolosi o noncuranti. Saranno convinzioni e consapevolezze ben più profonde e coinvolgenti a farlo.

Se vuoi cominciare subito a portare il nostro approccio nella tua azienda, fissa con noi una web call e parlaci della tua realtà.

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