Il datore di lavoro ha il dovere di sottoporre alle adeguate manutenzioni tutti i presidi antincendio presenti nella propria azienda; per farlo, spesso, si avvale di maestranze prive delle adeguate certificazioni ed esperienze nel settore e quindi non in grado di garantire una adeguata manutenzione, con il fine di risparmiare.
Il dovere di un datore di lavoro nella scelta di chi si occuperà della manutenzione, è di avvalersi solamente di personale qualificato, in grado di dimostrare la propria idoneità tecnico professionale.
La legge italiana, non ha mai preso in considerazione seriamente la figura dell’addetto alla manutenzione degli estintori e degli impianti antincendio in generale: era ritenuto sufficiente iscriversi alla Camera di Commercio con questo titolo, senza avere nessuna esperienza o conoscenza nel settore.
Fortunatamente dal 1998, incentivato dalla realizzazione del mercato unico europeo, l’addetto alla manutenzione degli estintori deve essere competente e qualificato.
Cosa significa questo?
La certificazione deve essere attestata da un organismo terzo che opera secondo la norma ISO/IEC 17024:2004.
I criteri utilizzati sono: coinvolgimento, assenza di predominio di singoli interessi, indipendenza, competenza, assenza di conflitto di interessi, trasparenza, riservatezza e imparzialità.
La certificazione dell’addetto alla manutenzione degli estintori ha una validità limitata a 3 anni ed è sottoposta a sorveglianza. Questo vuol dire che si tiene conto della formazione specifica e delle competenze, e che, prima di rilasciare un eventuale rinnovo, vengono valutate e verificate tutte le esperienze lavorative e le attività formative di aggiornamento professionale.
Questo porta innumerevoli vantaggi: l’addetto alla manutenzione degli estintori ha diritto al riconoscimento delle sue capacità da parte di terzi, il cliente ha così garantita la competenza e la qualità del professionista e le organizzazioni possono dimostrare di avvalersi di persone qualificate nel settore.