Sulla base delle evidenze scientifiche si introduce sempre più la necessità dell’utilizzo di mascherine anti-contagio da coronavirus e di stabilire precise norme tecniche per la loro produzione. Molte regioni stanno introducendo l’obbligo di questi dispositivi di protezione: in Lombardia e Toscana mascherine obbligatorie ovunque fuori casa; in Veneto e Friuli Venezia Giulia l’obbligo vale solo per accedere nei supermercati e nei mercati.
La corsa all’approvvigionamento non riguarda solo le mascherine chirurgiche ma anche FFP2 e FFP3: la Protezione civile e i medici hanno già dato l’allarme denunciando una carenza di reperibilità di questi dpi.
A seguito della scarsa disponibilità delle mascherine, il Ministero della Salute tramite il decreto «Cura Italia» ha consentito la produzione in deroga di tali dispositivi anche senza il marchio CE e quindi permettendo a molte Organizzazioni di riconvertire la produzione per andare incontro all’emergenza coronavirus.
L’art. 15 del decreto autorizza la produzione di guanti e mascherine per uso medicale e per i lavoratori. Molte aziende, grandi e piccole, si sono attivate per la riconversione della loro attività.
Quali sono le condizioni per essere in regola e rilasciare sul mercato questi DPI?
AUTORIZZAZIONE ALLA PRODUZIONE DI MASCHERINE |
MASCHERINE CHIRURGICHE: Si deve richiedere l’autorizzazione all’Istituto Superiore di Sanità. Ricevuta l’approvazione dallo stesso, si può procedere alla produzione e vendita delle mascherine di tipo 1, tipo 2 e tipo 2R. Per essere conformi, le mascherine devono essere testate e risultare conformi allo standard UNI EN 14683:2019. |
MASCHERINE FFP2 E FFP3: Si deve richiedere l’autorizzazione all’INAIL, che ha funzione di validazione straordinaria e in deroga dei Dispositivi di Protezione Individuale. Le mascherine dovranno rispettare la norma UNI EN 149:2009. |
I DPI rimangono comunque senza marchio CE, che può essere richiesto in seguito.
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Leggi anche Coronavirus: in arrivo il bonus per acquisto mascherine e DPI.
La produzione di mascherine per prevenire il contagio da coronavirus è quanto mai importante, soprattutto per gli ambienti di lavoro, dove la mansione svolta richiede spesso un contatto ravvicinato con altre persone. Al riguardo la Regione Toscana, con l’ordinanza n°38 sulle misure di contenimento sulla diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro, ha stabilito l’obbligo di:
Spetta al datore di lavoro fornire le mascherine ai suoi dipendenti e mettere in atto tutte le misure necessarie per tutelare la loro salute (leggi anche Coronavirus, il contagio sul lavoro è infortunio). Per ulteriori informazioni e per sapere quando si terrà il nostro prossimo webinar gratuito sul Protocollo COVID-19 negli ambienti di lavoro: info@sferaingegneria.com.