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GDPR… quattro semplici lettere capaci di buttare nello sconforto chi era abituato a gestire dati personali (anche solo un semplice elenco soci fatto da nome-cognome-email) e a provocare profonda esasperazione in tutti coloro che nel tempo si sono iscritti a servizi o siti vari e che nell’ultimo periodo hanno ricevuto da ognuno dei suddetti servizi o siti e-mail più o meno uguali su aggiornamenti della politica di privacy.

Ma cos’è questo fatidico GDPR? Tanto per cominciare decifriamo la sigla, che sta per General Data Protection Regulation… ovvero, per chi non mastica tanto l’inglese, “Regolamento generale sulla protezione dei dati”. Si tratta di una normativa dell’Unione Europea che disciplina la gestione dei dati personali da parte di società e altre organizzazioni.

E perché è approdato così irruentemente nelle nostre vite? Tutto ha avuto inizio con il caso Cambridge Analytica, riguardante un uso improprio di pacchettate di dati personali di utenti Facebook da parte di un’azienda di consulenza e marketing online (Cambridge Analytica, appunto). Senza scendere nei dettagli, diciamo semplicemente che questo ha scoperchiato il vaso di Pandora.
Ma non tutto il male viene per nuocere e, se è vero che le complicazioni si sono fatte sentire, bisogna sottolineare che ogni azione che vada a tutelare la nostra privacy merita lo sforzo che richiede. Fra l’altro qui stiamo parlando niente meno dell’innovazione più rilevante degli ultimi 20 anni sul tema della protezione dei dati!

L’era del digitale e dei social ci ha abituati a condividere pubblicamente una bella fetta della nostra vita privata… facendoci dimenticare che proteggere la sicurezza delle nostre informazioni personali dovrebbe avere la priorità su qualche decina di like sui social. Il GDPR è un’occasione per tutti noi di fare un ripassino su chi ha i nostri dati (e per quale uso) e per le aziende di riorganizzare i propri archivi di contatti, mettersi a norma (occhio perché si rischiano multe fino a 20 milioni di euro) e, perché no?, ripensare la propria strategia di lead generation.

 

 

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Leggi anche “Privacy e registro dei trattamenti dei dati: un utile strumento”.

 

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