Le radiazioni ottiche possono essere prodotte sia da fonti naturali che artificiali. La sorgente naturale per eccellenza è il sole mentre quelle artificiali possono essere di diversi tipi a seconda del principale spettro di emissione e del tipo di fascio emesso (coerente o incoerente). I rischi che derivano da un’eccessiva esposizione a radiazioni ottiche riguardano essenzialmente due organi, l’occhio (cornea, cristallino e retina) e la cute. Per quanto riguarda l’ambito di lavoro il titolo VIII, Capo V del D.lgs 81/08 contiene tutte le disposizioni per la prevenzione dei rischi da radiazioni ottiche artificiali. I limiti di esposizione a radiazioni ottiche sono riportati nell’allegato XXXVIII del T.U. 81/08. Come possiamo vedere dalla seguente tabella che non tutte le lunghezze d’onda appartenenti a radiazioni ottiche hanno gli stessi effetti su occhi e cute:
RADIAZIONI OTTICHE OCCHIO CUTE
ULTRAVIOLETTO Foto-cheratocongiuntivite (UVB-UVC),
Cataratta fotochimica(UVB), Eritema (UVB-UVC)
Sensibilizzazione (UVA-UVB)
Foto-invecchiamento (UVC-UVB-UVA)
Cancerogenesi (UVB-UVA)
VISIBILE Foto-retinite (in particolare da luce blu)
INFRAROSSO Ustioni corneali (IRC-IRB),
Cataratta termica (IRB-IRA),
danno termico retinico (IRA) Vasodilatazione, eritema, ustioni.
I principali interventi per prevenire il rischio da esposizioni a radiazioni ottiche sono:
• DEFINIZIONE DI LIMITI DI ESPOSIZIONE (IN TERMINI DI W/M2 O ASSIMILATI)
• USO DI BARRIERE PROTETTIVE PER LE OTTICHE (CONTENIMENTO DELLA ZNRO)
• ASSENZA DI SUPERFICI SPECULARI
• USO DELLA SEGNALETICA
• USO DI IDONEI DPI (OCCHIALI ANTILASER, OCCHIALI OPACHI PER PZ IN FOTOTERAPIA)