“Con il fuoco non si scherza”, quante volte nella nostra vita abbiamo sentito ripetere questa frase? Dopo questa estate lo abbiamo imparato molto bene. Siamo reduci da numerosi incendi, alcuni dei quali anche molto imponenti (attorno a Lucca e sul Carso triestino e goriziano) che hanno causato danni irreparabili al territorio e all’ecosistema e che hanno visto impiegare un alto numero di personale VVF, elicotteri e canadair.
Il fatto che così tanti mezzi sono stati dispiegati e nonostante ciò il fuoco si è comunque inghiottito migliaia di ettari di boschi ci riconferma la frase di apertura: con il fuoco non si può scherzare. Chi si occupa di salute e sicurezza sul lavoro lo sa bene, le fiamme sono molto difficili da gestire e le aziende devono essere preparate ad affrontare un incendio, per evitare che accadano altre ThyssenKrupp.
Di fatti dopo quel terribile incidente sono stati fatti enormi passi avanti in merito alla sicurezza sul lavoro e alla consapevolezza sul tema a livello aziendale, basti pensare che solamente 4 mesi dopo, il 1° maggio del 2008, veniva pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo unico sulla sicurezza. Ma dove siamo arrivati oggi?
Innanzitutto è obbligatorio per ogni azienda valutare il rischio incendio all’interno dei propri ambienti di lavoro, quindi l’individuazione di tutti i possibili fattori che possono generare un incendio e le misure di prevenzione e di protezione da adottare al fine di ridurre la probabilità che ciò accada e, qualora si verificasse, limitarne le conseguenze.
Il rinnovo della valutazione del rischio incendio quest’anno è da effettuare tra il 30 settembre e il 4 ottobre.
In secondo luogo è necessario formare il personale alla lotta antincendio in base al livello di rischio a cui è esposta l’azienda: basso, medio o alto (livello 1,2 e 3 da Ottobre 2022). La formazione è composta da un modulo teorico, pratico e di un aggiornamento da svolgere con cadenza quinquennale, il numero di ore da svolgere dipende dal livello di rischio a cui è esposto il lavoratore.
Alle aziende di categoria C, ovvero quelle soggette a un alto rischio, è inoltre richiesto il CPI, Certificato Prevenzione Incendi, un documento che certifica il rispetto della normativa antincendio da parte dell’azienda e la sussistenza di tutti i requisiti di sicurezza antincendio, va aggiornato ogni 5 anni presso i Vigili del Fuoco.
Per maggiori informazioni e consulenza sul rinnovo dei documenti di valutazione del rischio incendio:
Scopri le date dei nostri corsi sulla sicurezza sul lavoro:
Articolo di Lorenzo Pieraccini