Stare in piedi provoca una contrazione permanente dei muscoli del corpo e delle gambe. I muscoli svolgono un lavoro statico e se non possono distendersi si affaticano rapidamente. Inoltre, le articolazioni, i legamenti e i dischi intervertebrali sono fortemente sollecitati. Stare in piedi aggrava maggiormente la circolazione sanguigna e richiede più energia che stare seduti.
Restare in piedi per un lungo periodo di tempo può però determinare affaticamento e sofferenza: i tendini e i muscoli sono in una condizione di sovraccarico, le strutture articolari vengono compresse, va aumentando la probabilità di un ristagno venoso agli arti inferiori. Si ha prima una sensazione di affaticamento che si trasforma in dolore: se questa condizione si protrae nel tempo si può arrivare ad una vera e propria sindrome in grado di condizionare pesantemente la vita lavorativa e sociale di questi lavoratori
E’ un dato di fatto che..
Nella gran parte degli esercizi la possibilità di interrompere saltuariamente la postura eretta non è neppure presa in considerazione. In nessun Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) il lavoro in piedi è trattato come “rischio”: nei pochi casi in cui l’Organo di Vigilanza ha dato prescrizioni nel merito qualche Azienda ha ottemperato ma altre hanno fatto opposizione. Il motivo più comune per cui i lavoratori devono stare in piedi è l’immagine. Stare in piedi viene valutato come un segno di cortesia, di attiva disponibilità, mentre stare seduti in presenza di clienti da l’idea di passività, in qualche modo di scortesia. Si arriva però alla condizione in cui ai lavoratori è vietato sedersi anche in assenza di clienti. In realtà è assolutamente possibile che sia assicurato un servizio efficiente e gradito dai clienti senza mettere a rischio piedi, gambe, schiena.
Proponiamo di seguito una serie di misure preventive nei casi in cui non sia possibile alternare la posizione in piedi con quella seduta:
– Prevedere la rotazione dei compiti: attività variate per i collaboratori (Job Rotation);
– Organizzare il lavoro in modo da permettere una maggiore alternanza di movimenti;
– Ripartire le pause;
– Cambiate più volte le scarpe durante la giornata (cambiamento del peso esercitato sui piedi)
– Salire le scale a piedi invece di prendere l’ascensore per recarsi nel locale pausa;
– Praticare attività sportive nel tempo libero
Fonte: asl Milano – Dipartimento di Prevenzione medico e servizio di prevenzione e protezione negli ambienti di Lavoro