Non è raro avere come coinquilini roditori nelle Aziende. Non è solo una questione di pulizia; ci sono fattori come l’ubicazione dell’attività, la vicinanza a fossi, fognature e zone rurali che possono contribuire a questa scomoda presenza.
L’habitat naturale per i roditori sono intercapedini, scannafossi, sottotetti dove finiscono per vivere, impossessandosi degli ambienti di lavoro genericamente durante la notte. Avvertiamo la loro presenza per le tracce, come le feci e le urine, che lasciano durante le loro scorribande.
La presenza di roditori può essere collegata alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sul lavoro? La risposta è sì ed in particolare la loro presenza espone i lavoratori ad un rischio biologico (Titolo X del Decreto Legislativo n.81 del 9 aprile 2008).
Le affezioni biologiche che possono essere trasmesse dai roditori sono:
Tifo murino: La pulce responsabile della trasmissione della malattia dal ratto all’uomo, Xenopsylla cheopis, una volta punto il ratto infetto, deposita le feci sulla pelle dell’individuo sano il quale a sua volta si infetta inoculandosi il germe attraverso le lesioni da grattamento. Più raramente l’infezione si verifica per ingestione o inalazione di prodotti inquinati da feci di ratti o di pulci infetti. La prevenzione si basa su:
Leptospirosi: è un’infezione dovuta a microrganismi chiamati leptospire. Tipica degli animali, questa malattia può trasmettersi occasionalmente all’uomo se viene in contatto con acqua o altri materiali contaminati dagli escrementi di animali infetti. Gli animali più colpiti sono i ratti. Non è ancora largamente disponibile un vaccino efficace e privo di effetti collaterali. In caso di sospetta contrazione della leptospirosi bisogna immediatamente consultare il medico. In alcuni casi particolari (forte rischio di esposizione) può essere suggerita una chemioprofilassi mediante doxiciclina.
Rabbia: è causata da un virus neurotropo spesso presente nella saliva degli animali rabidi. Gli animali rabidi trasmettono l’infezione tramite morsicature inferte ad altri animali o all’uomo. Il virus viaggia dalla sede di ingresso lungo i nervi periferici fino al midollo spinale e al cervello, in cui si moltiplica; esso prosegue attraverso i nervi efferenti verso le ghiandole salivari e compare nella saliva. Per la prevenzione occorre evitare l’interazione roditore – lavoratore. Se immediatamente dopo l’esposizione viene messa in atto un’accurata profilassi locale e sistemica, nell’uomo la rabbia si verifica raramente. La terapia locale delle ferite può essere la misura preventiva più importante. L’area contaminata deve essere immediatamente e accuratamente pulita con acqua e sapone o benzalcon cloruro. Le punture profonde vanno irrorate con acqua saponata utilizzando un catetere.
Salmonellosi: Le infezioni da salmonella sono piuttosto comuni sia nell’uomo che nelle più svariate specie animali. La trasmissione dell’infezione avviene attraverso l’assunzione di cibi o acque contaminate da feci di animali o persone ammalate. I ratti possono trasmettere salmonelle anche e solo mediante azione meccanica, per via del fatto che questi animali, vivendo spesso all’interno di ambienti luridi come fogne o pozzi neri, possono veicolare i germi sul proprio mantello, contaminato da acqua infetta. In alternativa possono contribuire alla disseminazione dei germi attraverso le feci.
L’infezione da Salmonella si manifesta con una gastroenterite: il sintomo caratteristico é una forte diarrea e compare entro 48 ore dall’ingestione di cibo o acqua contaminata. La gravità dei sintomi varia dai semplici disturbi del tratto gastrointestinale (febbre, dolore addominale, nausea, vomito e diarrea) fino a forme cliniche più gravi.
Febbre da morso: Questa malattia può comparire a seguito del morso del ratto, se questo risultano infetto da particolari germi che si trovano anche nelle feci di ratto. I batteri albergano nel cavo orale e nella faringe dei ratti. Sono particolarmente sensibili i bambini sotto i 12 anni, soprattutto in aree suburbane o degradate infestate da topi. La malattia si manifesta con febbre, vomito, dolori muscolari e articolari, seguiti da lesioni cutanee. Questi sintomi perdurano per circa una settimana, e possono alternarsi ripetutamente a periodi di remissione della sintomatologia, in assenza di adeguata terapia antibiotica. Nella maggior parte dei casi la malattia ha un decorso benigno e non richiede l’ospedalizzazione, ma talvolta l’infezione può aggravarsi al punto tale da rendere necessario il ricovero.
Gli agenti biologici sono tutti classificabili nei gruppi 2 e 3 dell’Allegato XLVI del D.Lgs.81/08
Nell’ambito della valutazione dei rischi il datore di lavoro deve tenere conto di questi aspetti.
Qualora si valuti che potenzialmente la presenza occasionale e non di roditori potrebbe manifestarsi con conseguente rischio biologico, si suggerisce di adottare adeguate misure di prevenzione:
Per evitare di correre ai ripari il giorno in cui troverete tracce di escrementi di roditori in magazzini e ambienti di lavoro in genere si raccomanda un’attento piano di derattizzazione con posizionamento di trappole o dissuasori che dovranno essere monitorate da personale competente.