
CERTIFICAZIONI ISO? È UN MONDO VARIEGATO E APPARENTEMENTE COMPLESSO
25 Maggio 2016
NOVITA’ CONSIGLIO DEI MINISTRI-DIRETTIVA 2013/35/UE
30 Maggio 2016Periodo di mettersi in forma per la prova costume? Il primo caldo sta facendo lentamente capolino nella stagione? Oppure semplicemente c’è bisogno di dar sfogo allo stress lavorativo con un’attività fisica rilassante e tonificante? Fin dai tempi più antichi le attività acquatiche rientrano nella cultura e nello stile di vita di ogni individuo.
Le piscine sono un “ambiente circoscritto” e possono quindi favorire l’instaurarsi di condizioni di rischio per la salute dei bagnanti e degli operatori.
In tali ambienti uno dei primi fattori di rischio sono le condizioni microclimatiche: l’umidità relativa in tali ambienti è compresa tra il 70 e l’80% e quindi le persone sono esposte ad un ambiente caldo umido che potrebbe creare anche problemi alla loro fertilità.
Le persone che frequentano le piscine, per lavoro o per svago, sono esposte anche a rischi igienico-sanitari legati alla presenza di contaminanti di origine biologica che possono proliferare nell’acqua, sulle superfici o nell’aria.
Il rischio biologico all’interno di tale ambiente è sicuramente rilevante e può essere tenuto sotto controllo solo attraverso l’utilizzo di disinfettanti a base di cloro ad esempio.
Tuttavia si introduce così un altro tipo di rischio: il rischio chimico.
Il cloro gas oltre ad essere tossico è molto irritante per le vie aeree anche quando piccole quantità di cloro sono inspirate per brevi periodi di tempo.
Inoltre il cloro può causare:
– Irritazione agli occhi
– Dermatiti in seguito ad esposizioni ad elevate concentrazioni di cloro e ipoclorito in piscina
– Tossicità se inalato una concentrazione eccessiva in maniera prolungata (soprattutto in nuotatori agonisti, personale delle piscine, bambini)
– Erosione dello smalto dentale
– Ipersensibilità a livello delle vie aeree ed asma
Si è verificato poi che gli addetti alle piscine soffrono di poca memoria, affaticamento, raffreddori cronici, problemi di voce, irritazioni agli occhi, emicrania, irritazioni alla gola, eczema e infiammazioni alla fronte.
Quali sono allora le misure di prevenzione da adottare per ridurre il più possibile tali rischi?
– Adozione di regole di comportamento per i bagnanti
– Corretta manutenzione dell’impianto sportivo
– Riduzione del carico di materiale organico
– Pulizia della vasca e degli spazi perimetrali
– Controllo della temperatura dell’acqua e della stabilità del pH
– Adozione di un efficace sistema di filtrazione e disinfezione
– Reintegro quotidiano di acqua fresca (almeno il 5%)
– Garantire adeguati ricambi d’aria
– Stoccare e manipolare gli agenti chimici in maniera consona
– Formazione specifica di coloro che operano nell’impianto
Quali altri rischi ci possono essere in una piscina?
Senza dubbio rimangono il rischio di annegamento e i rischi legati alle attività sportive o ricreative (lesioni, traumi, etc).
Come fare per quest’ultimi rischi?
Per prevenire tali tipo di rischio bisogna prevedere un regolamento interno in cui vengono dettate regole di comportamento precise (es. divieto di correre)