Il cosiddetto Milleproroghe di quest’anno, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre 2016, sembra intenzionato a fissare un termine inderogabile per l’entrata in vigore del Sistri a pieno regime con tanto di sanzioni operative che mandino in pensione il “doppio binario”, e quindi tutti i registri e formulari cartacei. Ma dopo che siamo giunti a ben quattro proroghe consecutive non è detta l’ultima parola.
In generale però, rispetto al consueto ricorso al Milleproroghe di fine anno, la tenuta in vigore dei registri di carico e scarico e dei formulari, assieme alla parallela sospensione dell’applicazione delle sanzioni operative, non è stata genericamente prorogata di un anno, bensì, si legge: «Fino alla data del subentro nella gestione del servizio da parte del concessionario individuato […] e comunque non oltre il 31 dicembre 2017». Vale a dire che entro i prossimi 12 mesi il Sistri dovrà passare nelle mani del nuovo gestore (cioè dei vincitori della gara Consip, l’Ati Almaviva-Tim-Agriconsulting), con la speranza che quando si fa riferimento ad un pieno ingresso nella gestione il sistema sia già in forma rinnovata e adeguatamente testato attraverso un’adeguata fase di sperimentazione condivisa con le associazioni di categoria interessate.
Altro aspetto è che le sanzioni che restano in vigore sono quelle (come ogni anno) relative alla mancata iscrizione e al mancato versamento della quota annuale. Lo scorso anno il governo si era impegnato addirittura a ridurre il contributo annuale fino alla piena operatività del Sistri, ma nel frattempo l’unica misura ottenuta è stata quella introdotta proprio con la votazione sul testo del Milleproroghe dello scorso anno che ha previsto la riduzione del 50% sulle suddette sanzioni relative ai contributi annuali e di iscrizione. Il decreto di quest’anno estende questa riduzione delle sanzioni non più fino alla piena operatività del nuovo sistema, ma anche in questo caso: «Fino alla data del subentro nella gestione del servizio da parte del concessionario individuato […] e comunque non oltre il 31 dicembre 2017».
Troppi i ritardi accumulati in questi anni per non immaginare già da oggi che, all’inizio del 2018, ci ritroveremo a commentare l’ennesimo slittamento, rinvio o proroga. Ad oggi rimane soltanto, in continuità col passato, lo spreco milionario di questo Sistema.