SLOW EVENT ,TRA RISCHIO E PERICOLO

IN TOSCANA IL LAVORO INIZIA A FAR MENO MALE
23 Gennaio 2017
MILLEPROROGHE: PROROGA PER I REGISTRI ESPOSTI AD AGENTI CANCEROGENI E BIOLOGICI
25 Gennaio 2017

Quanti di noi ammirano le opere d’arte sparse per il nostro territorio!

Oggi ci accosteremo ad una condizione particolare di una di queste opere per introdurre un fenomeno oggetto di studio: slow event e la correlazione con la celebre torre di Pisa.

Cominciamo con il ricordare che pericolo (danger/hazard) e rischio (risk) sono termini talvolta usati come sinonimi, che rimandano però a concetti non sostituibili l’uno con l’altro; ciò e dovuto in parte alla etimologia che il termine pericolo ha avuto sin dalla sua origine. Infatti il termine greco kìndunos, in particolare, indicava al contempo il rischio, il pericolo, l’impresa ardita, l’avventura. Tuttavia i due termini se nel linguaggio comune sono usati frequentemente come sinonimi, hanno invece un diverso significato.

Il D.Lgs. 81/2008 definisce in questo modo i due concetti: pericolo: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni. Rischio: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione.

Secondo uno studio del Prof. Ing. Nicola Marotta dell’Università di Pisa, il pericolo “apparterrebbe alla categoria dell’indeterminatezza (situazione in cui vi è una potenzialità di danno, ma non vi è la possibilità della sua manifestazione), in cui la probabilità del verificarsi dell’evento non esiste”.  Il pericolo “essendo legato ad una caratteristica del sistema là dove è presente non può essere considerato attuale, in quanto riferito ad uno stato, lo stato di pericolo che persiste in quella particolare condizione in modo indefinito fino a quando una qualsiasi perturbazione è in grado di produrre un cambiamento, una degenerazione, una modifica del suo stato”.

Invece al rischio “corrisponde la categoria dell’incertezza, legato ad una stima su ciò che è non-sicuro mediante una quantificazione della distanza che separa il sistema dalla condizione di sicurezza”.

Il Prof. Marotta indica che i cosiddetti pericoli lenti o slow event “sono pericoli in cui non si è ancora compiuto il passaggio dalla potenzialità alla possibilità di danno, ma vi sono ragionevoli motivi che ciò possa avvenire in un tempo relativamente lungo, non in maniera repentina, ma in modo lento e controllabile”.

E questa tipologia di pericolo consente di “attuare una strategia nuova, diversa da quelle messe in atto per la riduzione dei rischi. Con tale strategia si cerca di arrestare il processo degenerativo in atto, teso a condurre nel tempo l’evento a una condizione di rischio, in modo da arrestarlo o addirittura invertirlo, ripristinando lo stato primitivo di pericolo mediante degli specifici interventi”.

Un interessante esempio di “un evento di pericolo lento e cumulativo che ha consentito di retroagire allo stato di pericolo iniziale”: la Torre di Pisa.

Adesso potrete continuare ammirare tali opere, e restarne affascinati anche per ben altri motivi!

Vuoi restare sempre aggiornato?

_______

Ricevi gli ultimi articoli nella tua casella di posta.