Sui tavoli di bar, mense, pizzerie e ristoranti sì al tappo antirabbocco, no alla vecchia oliera!
Dal 24 Novembre 2014 è in vigore nel nostro paese l’articolo 18 della Legge Comunitaria, noto come Legge “Salva Olio Mongiello Oliverio” e approvato dalla Camera.
Tale articolo prevede che “gli oli di oliva vergini ed extravergini proposti in confezioni nei pubblici esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, devono essere presentati in contenitori etichettati, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l’esaurimento del contenuto originale indicato in etichetta”.
La sanzione prevista varia da 1000 a 8000 euro con confisca del prodotto e non sono previsti tempi di adeguamento neppure per l’esaurimento delle scorte in magazzino.
L’obbligo dell’utilizzo del tappo antirabbocco per le bottiglie di olio di oliva vergine ed extravergine, prodotte in Italia, nei ristoranti e in tutti gli esercizi pubblici italiani è un presidio di sicurezza alimentare.
I consumatori sono quindi tutelati dalle truffe sull’olio che possono essere molto pericolose: una miscela casalinga di olio o un prodotto a basso costo e di ignota provenienza spacciati per olio vergine o extravergine di oliva possono portare il consumatore, che non è informato della corretta composizione merceologica del prodotto, a crisi allergiche. Per questi motivi, la legge “Salva Olio Mongiello Oliverio” prevede inoltre l’obbligo dell’inserimento in etichetta del termine “miscela” per il prodotto ottenuto con oli di oliva vergini ed extravergini provenienti da Paesi diversi. Rimane quindi la possibilità di produrre liberamente olio miscelato ma non bisogna mentire ai consumatori.
È una legge che, oltre la salute e il portafoglio dei consumatori, tutela il Made in Italy di uno dei prodotti simbolo della dieta mediterranea.
Bisogna far notare che sono le Aziende olearie a dover produrre bottiglie con tale tappo antirabbocco ma, non essendoci stata la sensibilità da parte di chi ha redatto il testo di legge di lasciar decorrere un tempo transitorio per consentire alle Aziende di smaltire gli imballaggi e di adeguarsi alle nuove direttive, sul mercato sono ancora poche le confezioni provviste di tappo antirabbocco.