Oggi riprenderemo l’argomento trattato nel precedente articolo affrontandolo da un altro punto di vista; parleremo, infatti, dei fattori di rischio esterni al lavoro.
Benché un datore di lavoro non abbia il controllo sulla vita dei lavoratori fuori dall’orario di lavoro, è importante essere consapevoli della presenza di fattori esterni che possono ridurre le prestazioni di un lavoratore. Un datore di lavoro può aiutare i propri lavoratori a trovare un supporto professionale per lavorare in modo più efficace.
Alcuni esempi di fattori di rischio stress esterni al lavoro:
– problemi di equilibrio vita-lavoro, difficoltà a destreggiarsi tra le esigenze lavorative e personali: il raggiungimento di un adeguato equilibrio tra lavoro e vita personale (comprensiva sia dell’ambiente domestico che della vita in generale nella comunità) è importante se non fondamentale;
– affrontare eventi importanti della vita come il matrimonio, la gravidanza e la cura dei figli, un divorzio, un trasloco, e/o gli eventi negativi (lutti, malattie, separazioni), può essere molto impegnativo per chi ne è coinvolto;
– problemi personali e sociali, come lo stile di vita, l’assunzione di alcol e/o droghe: una persona potrebbe ricorrere al fumo, a sostanze stupefacenti per cercare di ‘staccare’ e far fronte allo stress. Altre volte l’uso di alcool o di droghe può essere una concausa dei problemi, soprattutto quando inizia a incidere sulle capacità cognitive dell’individuo;
– conflittualità, molestie, mancanza di supporto;
– problemi economici: contrarre un mutuo, debiti che aumentano, confrontarsi con possibili licenziamenti a lavoro o la gestione delle spese quotidiane, possono essere stressanti e causare ansia. La mancanza di controllo sulla propria situazione economica può contribuire allo stress di una persona;
– malattie/lutti: una malattia personale o quella di un affetto, soprattutto se la persona è responsabile della sua cura, possono essere fonti di stress.
Tutti i fattori suddetti, se non gestiti bene a livello personale e aziendale, possono determinare ripercussioni sul rendimento del lavoratore e sulla sua salute psico-fisica.
E’ fondamentale che l’azienda abbia la dovuta considerazione e dia il giusto valore al proprio organico, questo inciderà sulla produttività aziendale e sul benessere personale del lavoratore.
Non dimentichiamo che “L’uomo nobilita il lavoro”!