TUTTI AL MARE…MA SENZA INQUINARE!

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L’esposizione al sole può apportare alla nostra salute numerosi effetti benefici. La luce solare, infatti, ha proprietà antimicotiche e antibatteriche. È proprio attraverso l’esposizione ai raggi del sole che il nostro organismo produce la vitamina D in grado di rafforzare le ossa. Il sole aiuta anche ad attenuare e prevenire i sintomi di alcune malattie come l’artrite e i dolori ossei.

E’, però, fondamentale esporsi alla luce solare nella maniera corretta: non bisogna mai dimenticare che troppo sole fa male alla salute.

E’ risaputo, ormai, che l’eccessiva esposizione ai raggi solari e, soprattutto, lo scarso utilizzo di creme con fattore di protezione, non solo possono accentuare l’invecchiamento della nostra pelle con conseguente formazione di rughe e pieghe d’espressione più visibili, ma possono anche essere alla base dello sviluppo di patologie più gravi come ad esempio i tumori della pelle.

Le ore più calde della giornata vanno evitate e non bisogna trascurare mai l’utilizzo della crema solare da applicare sempre almeno 15 minuti prima dell’esposizione al sole e successivamente almeno ogni due ore.

Ma lo sapevate che le creme solari contengono una sostanza chimica che rappresenta una vera e propria minaccia esistenziale per coralli e barriere coralline?

Ebbene sì, secondo quanto emerge da un rapporto stilato da un team di scienziati internazionali guidati dalla organizzazione “Haereticus Environmental Laboratory” in Virginia, negli Stati Uniti, l’ossibenzone, una sostanza contenuta nelle creme solari, sarebbe tra i primi responsabili del declino delle barriere coralline.

“L’oxybenzone altera il Dna dei coralli, e ne distrugge il sistema endocrinologico, causando i piccoli coralli a chiudersi in se stessi e morire. Secondo lo studio, tra le 6.000 e le 14.000 tonnellate di lozioni solari finiscono nelle barriere coralline e la maggior parte di queste contiene oxybenzone”, spiega il rapporto.

L’Inquinamento da oxybenzone si verifica non solo nelle aree turistiche ma anche sulle barriere da cinque a venti miglia dalla costa.

Gli scienziati hanno spiegato che una persona che trascorre una giornata in spiaggia potrebbe utilizzare tra due a quattro once di crema solare (che tradotto in grammi sarebbero dai 50 ai 100 gr circa) se riapplicata ogni due ore e/o dopo il bagno.

Quindi, come possiamo fare a salvare il corallo e a non inquinare le acque del 09mare?

Semplice: esistono delle creme solari ecosostenibili. Basta ricordarsi, al momento dell’acquisto, di scegliere una protezione solare formulata con sostanze naturali; in questo modo potete dimostrare di essere delle persone che rispettano l’ambiente e la fauna marina, ma potete anche prevenire, in caso di pelle molto delicata, eventuali allergie causate dalla presenza di coloranti, filtri chimici di sintesi e parabeni.

Come diceva Mahatma Gandhi: “Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”; proteggi te stesso ma proteggi anche l’ambiente!

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